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La guerra in Afghanistan sta diventando sempre più cruenta per i civili

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Reuters, 8 Ottobre 2012, di Rob Taylor e Mirwais Harooni

La guerra in Afghanistan sta diventando sempre più cruenta per i civili, con i gruppi armati in aumento in tutto il paese e un sempre più difficile accesso alle cure sanitarie.
L’uscente responsabile della delegazione del ICRC in Afghanistan, Reto Stocker, un veterano con  sette anni di esperienza in attività di aiuto agli afghani, ha dichiarato che la guerra condotta dalla NATO contro i talebani che si trascina da dodici anni, ha reso le prospettive per l’Afghanistan sempre più fosche.
“Da quando sono arrivato qui nel 2006, gruppi armati locali si sono moltiplicati. . I civili sono stati presi di mira non solo da una ma da più linee di fuoco”, Stocker ha detto ai giornalisti a Kabul.
Con la partenza delle forze da combattimento della NATO nel 2014, i gruppi di aiuto e alcuni diplomatici occidentali sono preoccupati dalla possibilità che si ripeta la guerra civile del 1990 che infuriava tra fazioni rivali su base etnica, dando spazio al governo dei talebani.
Alcuni lavoratori della sicurezza e per gli aiuti nelle regioni del nord, un tempo centro di resistenza anti-talebani e dove si trova la maggior parte delle risorse petrolifere e di gas non sfruttate, dichiarano che ribelli e altri gruppi armati si stanno preparando per approfittare di un vuoto di sicurezza dopo l’uscita delle forze straniere.
Una analisi sulla sicurezza predisposta dal think tank “International Crisis Group” (ICG), ha detto che il governo del presidente Hamid Karzai è sempre più impopolare e potrebbe crollare dopo il ritiro della NATO, soprattutto se la gente perdesse fiducia nel risultato delle elezioni presidenziali che si terranno sempre nel 2014.

“Afflitto da fazioni e dalla corruzione, l’Afghanistan è tutt’altro che pronto ad assumersi la responsabilità della sicurezza nazionale quando le forze USA e NATO si ritireranno nel 2014”, ha detto l’ICG.
“Nel contesto attuale, le prospettive per elezioni pulite e un’agevole transizione sono scarse”.
Per aggiungere un ulteriore carico su Karzai, i diplomatici occidentali a Kabul affermano che i donatori che avevano promesso aiuti ai civili per un valore di 16 miliardi dollari nel corso dei prossimi quattro anni in cambio di seri sforzi per combattere la corruzione endemica, stanno perdendo la speranza che il governo sarà in grado di impegnarsi in tal senso.
“Diversi paesi stanno seriamente considerando staccare la spina”, dice un inviato anziano che ha rifiutato di essere identificato a causa della sensibilità diplomatica.

Il portavoce di Karzai, Aimal Faizi, dice il rapporto ICG, è stato messo in discussione in una riunione di gabinetto e respinto dai ministri anziani per aver fatto affermazioni “prive di fondamento e lontane dalla realtà locale”.
Stocker si è detto fiducioso del non ripetersi della guerra civile del 1990 che seguì al governo dei sovietici nel paese, quando i signori della guerra, una volta alleati, avevano cominciato a combattere l’un l’altro.
Nel combattimento tra l’ex presidente Burhanuddin Rabbani e il suo comandante militare, Ahmad Shah Massud, contro le forze del rivale anti-sovietico signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar, due terzi di Kabul sono stati raso al suolo e circa 50.000 civili sono morti. Migliaia di donne e bambini sono stati violentati e torturati.
Stocker  dichiara: “Gli afghani hanno visto troppa guerra. Non ce la fanno più”.

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