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Le forze ISAF hanno ucciso oltre 1.500 civili in raid notturni

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NNI, 5 Novembre, 2011 (da Rawa News)

Le forze ISAF hanno ucciso oltre 1.500 civili in raid notturni
Si può calcolare che un minimo di 1.588 persone (2.844 morti complessivi, meno i 1.256 obiettivi dei raid letali) sono stati uccisi anche se non erano gli obiettivi dei raid

Le US Special Forces Operatons (SOF) hanno ucciso oltre 1.500 civili in raid notturni in meno di 10 mesi nel 2010 e nei primi mesi del 2011, l’analisi delle statistiche ufficiali sulla incursioni è stata rilasciata dal comando USA-NATO.
Questo numero renderebbe le incursioni notturne USA di gran lunga la principale causa di vittime civili nella guerra in Afghanistan. La relazione della Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan sulle vittime civili nel 2010 aveva dichiarato che l’uso di ordigni esplosivi improvvisati (IED) da parte degli insorti era stata la principale causa di morti tra i civili, che ammontavano a 904 secondo Inter Press Service.
I dati sui raid notturni, che sono stati comunicati a fonti giornalistiche selezionate, riguardano tre distinte campagne di 90 giorni di incursione: da maggio a luglio 2010, dall’inizio di agosto ai primi di novembre, da metà novembre a metà febbraio. I totali combinati per i tre periodi indicano che un minimo di 2.599 insorti sono stati uccisi e altri 723 “leader” uccisi o catturati.

 

Assumendo prudenzialmente che un terzo dei presunti leader sono stati uccisi, il numero totale di presunti ribelli uccisi nei raid è stato di 2.844. I raid notturni SOF durante quel periodo di 10 mesi ammontano a 6.282, secondo gli stessi dati ISAF.
Una terza fondamentale indagine statistica, ripetuta spesso da funzionari USA e della NATO nel 2010 e 2011, dice che i colpi sono stati sparati dalle unità SOF solo nel 20% dei raid notturni. Una fonte militare USA che è stata informata sull’operazione SOF ha confermato all’IPS ciò che è generalmente noto agli osservatori esterni – che ogni volta che vengono sparati dei colpi dalle truppe SOF in un raid notturno, qualcuno viene ucciso. Se i colpi sono stati sparati nel 20 per cento delle 6.282 incursioni, significa che 2.844 persone sono state uccise in 1.256 raid.

Con rarissime eccezioni, i raid notturni hanno come unico obiettivo degli individui piuttosto che gruppi. Vengono effettuati di notte, perché sono volti a catturare l’individuo a casa dormendo e perciò colto completamente di sorpresa. Quindi, un minimo di 1.588 persone (2.844 morti totali meno 1.256 obiettivi del raid letali) sono stati uccisi nel raid anche se non erano mirati. Nessuno di questi erano civili non combattenti. Ma l’impostazione socio-culturale e fisica dei raid garantisce che la percentuale di civili in quel totale sia estremamente elevata.
All’interno dei compound afghani che sono gli obiettivi fisici dei raid notturni USA, vivono famiglie che normalmente comprendono non solo il capo di sesso maschile della famiglia e sua moglie, ma i suoi fratelli, figli e cugini e le loro famiglie.
In Afghanistan, ogni maschio adulto pashtun ha un’arma in casa sua, ed è tenuto dalla antico codice di comportamento chiamato “pashtunwali” a difendere la sua casa, la sua famiglia ei suoi amici contro gli intrusi armati. In un compound la tipica famiglia allargata, comprende diversi uomini armati.
Di conseguenza, i civili uccisi che non erano il bersaglio dei raid notturni, erano sempre vicini o parenti o vicini di casa che sono usciti per fornire assistenza contro un attacco armato.
Le forze SOF e lo staff ISAF hanno sostanzialmente sempre negato tutte le morti civili vittime di raid notturni, ad eccezione di donne e bambini, contando tutti i maschi adulti uccisi in raid come insorti.

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