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La guerra in Afghanistan: il nono anniversario dell’olocausto e del genocidio

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RAWANEWS

A cura di: Dr Gideon Polya

Traduzione di Francesca Fiocco

laghman killed sep 25 271x300Questa foto ritrae gli abitanti di un villaggio rurale, raggruppati attorno ai corpi di civili che, in base ai loro racconti, sono stati uccisi durante un attacco della forze NATO nel villaggio di Armul, nella provincia di Laghman l’8 dicembre 2009. Migliaia di civili afghani innocenti sono stati uccisi in questa guerra finanziata da forze straniere.

La Guerra in Afghanistan è all’inizio del suo decimo anno. E’ diventata la Guerra più lunga degli Stati Uniti. Il 7 Ottobre 2010, data che segna il nono anniversario dell’invasione degli Stati Uniti in Afghanistan, il costo della Guerra afghana in termini di vite umane è stato stimato in circa 4.9 milioni tra morti violente e morti non violente, dovute allo stato di privazione in cui vive la popolazione, imposto dagli Invasori.

L’Olocausto e il Genocidio in Afghanistan, senza una fine ed imposti dall’Alleanza guidata dagli USA, hanno raggiunto ormai le dimensioni dell’Olocausto degli Ebrei durante la seconda Guerra Mondiale (circa 6 milioni di morti, 1 su 6 a causa della povertà). Le persone con una coscienza devono continuare ad opporsi con forza a questa enorme violenza contro l’Umanità. A supporto di questo pensiero, ho preparato un elenco documentato e dettagliato sui fatti di morte della Guerra afghana, includendo anche le ultime informazioni del 7 Ottobre 2010.

1. Morti non violente registrate dopo l’invasione causate dalla povertà: 3,7 milioni.

2. Morti violente registrate dopo l’invasione: 1,2 milioni (dato per assunto che il livello di violenza della Guerra in Afghanistan è stato 4 volte inferiore rispetto alla Guerra in Iraq e la percentuale delle morti violente e non violente registrate durante quest’ultimo conflitto è inferior del 1.3%).

3. Bambini sotto ai 5 anni morti dopo l’invasione: 2,6 milioni

4. Rifugiati afghani: 3,2 milioni, di cui 2,7 milioni scappati in Iran e Pakistan e 0,4 milioni trasferitisi in zone diverse da quella di residenza in Afghanistan (IDPs).

5. I bombardamenti USA e l’offensiva pakistana nel nord ovest del Pakistan supportata dagli USA ha provocato 2,5 milioni di rifugiati di etnia Pashtun.

6. Morti relative a bambini sotto i 5 anni durante l’occupazione: 311.000 di cui il 90% dei casi si poteva evitare e sono causati dal livello di povertà.

7. Le statistiche parlano di un tasso annuo di morte infantile del 7% per i bambini afghani sotto i cinque anni: percentuale che ricorda quella del 4% dei Polacchi e del 5% degli Ebrei francesi nei rispettivi Paesi durante l’occupazione nazista.

 

8. Spesa sanitaria pro capite stabilita dalle Forze d’Occupazione pari a US$29,00: in Australia la stessa è pari a US$3.122,00.

9. Aspettativa di vita: 42 anni per gli uomini/43 per le donne.

10. Aspettativa di vita in buono stato di salute (2003): 35 anni per gli uomini, 36 per le donne.

11. Probabilità di morte prima del quinto anno di vita (su 1.000 bambini nati vivi): 257.

12. Probabilità di morte tra i 15 e i 60 anni (ogni 1.000 abitanti): 500 (m)/443 (f).

13. Percentuale di bambini al di sotto dei 5 anni di vita (2003–2008) che soffrono di ritardi gravi e leggeri: 59%.

14. Tasso di alfabetizzazione tra gli adulti (2003–2007): 29%.

15. Donne morte ogni anno per cause legate alla gravidanza ogni 100.000 bambini nati vivi: 1.800.

16. Totale dei militari americani morti durante la Guerra in Afghanistan (dentro e fuori il Paese) 1.246 e totale dei militari australiani 22.

17. Circa 100.000 persone muoiono per cause legate all’oppio ogni anno. L’Alleanza guidata dagli USA ha riportato la produzione dell’oppio, che i Talebani avevano distrutto, dal 6% del 2001 della produzione totale su scala mondiale al 90%. Di conseguenza, si può affermare che circa 0,1 milioni di persone all’anno per 0,9 per 9 anni corrisponde a 0,8 milioni di persone morte in tutto il mondo (di cui 100.000 americani e 3.000 australiani) a causa del rifiorire della produzione di oppio che l’Alleanza ha contribuito a riportare ai massimi livelli.

18. Il Professore premio Nobel per l’Economia, Nobel Joseph Stiglitz (Columbia University), e la Professoressa Linda Bilmes (Harvard University) hanno stimato che il costo della sola Guerra in Iraq è superiore a 3 trilioni di USD con un enorme impatto sul prezzo del petrolio, sulla guerra in Afghanistan, sul debito pubblico amercano, sull’assistenza ai feriti di guerra, la crisi economica mondiale e la recessione degli Stati Uniti. Il Dr. Michael Intriligator, studioso del Milken Institute (Stati Uniti), ha previsto che il costo a lungo termine della guerra in Afghanistan sarà pari a da 1,5/2 trilioni di USD. La quota di tale spesa che l’Australia sostiene ogni anno è di circa 1 miliardo di UDS. 

19. L’investimento di una parte dei contributi fiscali nella guerra in Afghanistan continua ad avere degli effetti mortali sia negli Stati Uniti che nei paesi dell’Alleanza, come in Australia. E’ stato stimato che le morti evitabili di Americani per povertà, miseria e violenza raggiungono ogni anno un milione di casi (es. 30.000 Americani muoiono per colpi d’arma da fuoco, 44 milioni di Americani vivono in condizioni di povertà, la differenza tra il tasso di mortalità infantile di Singapore e il paese più ricco del mondo, ovvero gli Stati Uniti, indica che 20.000 bambini americani muoiono ogni anno. 9.000 Indigeni australiani muoiono ogni anno su una popolazione indigena totale di 0.5 milioni a causa di una condizione di vita pari a quella dei paesi del Terzo Mondo di cui 2-3 a causa di una spesa pubblica per la sanità insufficiente (attualmente 1.5 miliardi di USD all’anno contro i 3 -4.5 miliardi che servirebbero).  

20. L’investimento di risorse fiscali nella guerra in Afghanistan (in Iraq e in altre parti del mondo) ha contribuito al continuo Olocausto a livello mondiale: è stato stimato che 24 milioni di persone muoiono per miseria (16 milioni nel 2003).

21. Il riscaldamento globale causato dall’uomo è il problema più grande per l’intera Umanità, insieme alle armi nucleari e la povertà. L’enorme investimento di risorse fiscali per la guerra in Afghanistan ha deviato la volontà dei politici americani dall’affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici.

Il Dr. James Lovelock FRS (lo scienziato che ha formulato l’ipotesi Gaia [N.d.T.]) e il Professore Kevin Anderson ( Direttore del Tyndall Centre for Climate Change Research, University of Manchester, UK) hanno recentemente stimato che meno di 1 miliardo di persone sopravviveranno durante questo secolo a causa del riscaldamento globale – assumendo che la popolazione mondiale raggiungerà i 9.5 miliardi entro 2050, ciò vuol dire che la strage dovuta a cause climatiche coinvolgerà 10 miliardi di persone questo secolo, di cui 6 miliardi di bambini sotto i 5 anni, 3 miliardi di Musulmani a completamento dell’Olocausto che li vede coinvolti, 2 miliardi di Indiani, 1.3 miliardi di Africani non Arabi, 0.5 miliardi di abitanti del Bengala, 0.3 miliardi di Pakistani e 0.3 miliardi di abitanti del Bangladesh.

Gli Stati che devono frenare immediatamente le immissioni di gas serra e devono utilizzare esclusivamente energie rinnovabili entro il 2020 per far in modo che il mondo abbia il 67% di probabilità di evitare che le temperature salgano di 2 gradi Celsius (secondo lo studio condotto dal Professore Hans-Joachim Schellnhuber, capo del Potsdam Institute for Climate Impact Research, Germania) sono proprio i Paesi Alleati, come gli Stati Uniti stessi, il Canada e l’Australia.

“Le immissioni pro capite annue di gas serra (GHG)” espresso in unità equivalenti di “CO2-e a persona” (dati del 2005-2008) è 0.9 (Bangladesh), 0.9 (Pakistan), 2.2 (India), meno di 3 (molti paesi africani e stati isolani), 3.2 (paesi in via di sviluppo), 5.5 (Cina), 6.7 (Mondo), 11 (Europa), 16 (paesi sviluppati), 23 (Canada), 27 (USA) e 30 (Australia; 54 se consideriamo anche quello che Australia esporta in termini di CO2).

Il Professore Schellnhuber sostiene che (essendo gli uomini creati allo stesso modo) una media pro capite annua di inquinamento di 3 tonnellate di CO2-e deve, entro 40 anni, essere ridotta fino ad avvicinarsi allo zero nel 2050, per evitare il disastroso aumento di 2 gradi Celsius (preoccupante probabilità: saliresti su un aereo che ha il 33% di probabilità di cadere?)

22. Gli Alleati degli Stati Uniti sono coinvolti nell’Olocausto e nel Genocidio afghani in base alla definizione contenuta all’articolo 2 della Convezione ONU sul Genocidio che recita: “La Convenzione stabilisce che il significato della parola Genocidio corrisponde a uno dei seguenti atti commessi con l’intenzione di distruggere, in parte o totalmente, una nazione, un’etnia, una razza o un gruppo religioso, come: a) uccidere i membri di un gruppo; b) causare gravi danni fisici e/o mentali ai membri del gruppo; c) costringere deliberatamente il gruppo a condizioni di vita tali per cui il gruppo stesso venga fisicamente, totalmente o in parte, sterminato; d) imporre misure volte al controllo delle nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di bambini di un gruppo ad un altro.”

È da notare che gli assassini di massa raramente confessano e il loro reale intento è solitamente dimostrato da un prolungato e sfrenato comportamento (9 anni nel caso degli Alleati nella guerra in Afghanistan).

23. Gli Alleati stanno violando in maniera molto evidente gli Articoli 55 e 56 della Convenzione di Ginevra, relative alla Protezione dei Civili in Tempo di Guerra. Articolo 55: Il Paese Occupante, nel significato più esteso del termine, ha il dovere di assicurare il cibo e l’assistenza sanitaria alla popolazione; in particolare, deve fornire alimenti, medicine e altri beni se non è possibile reperirli nel Paese Occupato. Il Paese Occupante può requisire cibo, medicine e altri beni di prima necessità disponibili sul territorio occupato, solo per consentirne l’uso alle forze di occupazione e al personale amministrativo, e solo dopo che le necessità della popolazione locale siano state considerate. Secondo le altre Convenzioni internazionali, il Paese Occupante deve far in modo di assicurare che ogni bene abbia un costo equo. Le Forze di Pace devono essere, in ogni momento, libere di verificare lo stato delle forniture di cibo e di medicinali nel territorio occupato, eccetto qualora ci siano momentanee restrizioni considerate necessarie da urgenti esigenze militari. Articolo 56. Il Paese Occupante, nel significato più esteso del termine, ha il dovere di assicurare e mantenere, con la cooperazione delle autorità locali e nazionali, l’assistenza sanitaria, i servizi medico-ospedalieri, l’igiene in tutto il territorio occupato, con particolare riguardo all’adozione e il rispetto della profilassi e le misure preventive atte a combattere il diffondersi delle malattie contagiose e delle epidemie. Il personale medico a tutti i livelli deve essere messo in grado di portare avanti il proprio lavoro. Se vengono costruiti nuovi ospedali nei territori occupati e gli organismi competenti dello Stato Occupato non sono operativi, le Autorità dello Stato Occupante devono, se necessario, concedere i riconoscimenti stabiliti dall’Articolo 18. In simili circostanze, le Autorità occupanti devono garantire il riconoscimento anche al personale degli ospedali e agli addetti al trasporto in base a quanto stabilito dagli Artt. 20 e 21. Nell’adozione delle misure per la tutela della salute e per l’igiene e il loro sviluppo, la Potenza Occupante deve considerare la sensibilità morale ed etica della popolazione del territorio occupato.

24. Mentre i più portanti media occidentali, i politici, gli accademici, le cariche pubbliche e le forze dell’ordine ignorano l’orrenda realtà della enorme violazione della verità, dei diritti dell’uomo e della malagestione della sicurezza nazionale, io ho denunciato, ripetutamente e dettagliatamente, la situazione all’International Criminal Court in merito ai crimini di guerra commessi dagli Alleati e dall’Australia e la loro complicità nel Genocidio nell’Afghanistan occupato e altrove.

Conclusioni

Cosa dovrebbero fare le persone oneste? La pace è l’unica soluzione, ma il silenzio uccide e rende complici. Le persone oneste, ovunque si trovino, devono (a) informare tutti in merito alla brutale realtà del Genocidio in Afghanistan e (b) chiedere delle sanzioni internazionali e boicottare tutti coloro i quali sono complici di questa continua atrocità, compresi i politici, le società e i Governi.

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