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Aperto un nuovo orfanotrofio di AFCECO a Herat

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AFCECO, 5 Ottobre 2010

Il 2 ottobre 2010 è stato aperto ufficialmente l’orfanotrofio Nadiah nella città di Herat, nell’Afghanistan occidentale. La casa di tre piani si trova in una zona tranquilla a pochi passi dall’ orfanotrofio gemello, Hariwa. La cerimonia di apertura è stata caratterizzata dalla dedica dell’orfanotrofio ad una operatrice umanitaria americana, Nancy Jean Riess. Il principio ispiratore è la convinzione condivisa che un futuro migliore possa nascere dall’istruzione e dalla cura dei bambini nella loro crescita.

L’orfanotrofio è dedicato a una giovane donna che ha osato chiedere istruzione durante l’epoca dei talebani, anche se ha rischiato la vita per farlo. Nadia Anjuman ha studiato e scritto poesie, e anche se è morta tragicamente in giovane età, la sua poesia è conosciuta e viene annunciata in ogni angolo dell’Afghanistan odierno.
Lo spirito di Nadia, Nancy e la missione di AFCECO si fondono in questo baluardo di pace.

Alla cerimonia hanno partecipato cittadini e personalità trai quali anche il ministro degli Affari sociali e il presidente della Commissione dei Diritti Umani. Dopo una preghiera iniziale e una serie di discorsi, si è tenuto il taglio ufficiale del nastro sulla porta d’ingresso. Gli ospiti poi hanno fatto il giro del centro insieme. Vi è un bel cortile che comprende un giardino di rose e un pergolato d’uva. All’interno ci sono diverse camere spaziose con letti a castello dipinti di rosso. I ragazzi sono al piano di sotto e al piano di sopra le ragazze. Al primo piano si trova una libreria completamente attrezzata dedicata a Nancy. Al piano inferiore vi è una grande sala aperta utilizzati per i pasti, feste ed eventi pubblici speciali. Presto, sarà aperta una palestra, anche grazie a Nancy e suo marito, Richard Riess. Sessanta bambini hanno già trovato asilo nell’orfanotrofio, la maggior parte proviene dalla vicina provincia di Farah, probabilmente la più povera di tutte le province afghane. Sono stati serviti latte e biscotti, ed è stata evidente la profonda commozione degli ospiti.

 

Gli orfanotrofi di AFCECO si basano su tre principi fondamentali: creare un ambiente sicuro, pulito e bello; incoraggiare la forza attraverso il riconoscimento della diversità, e fornire una formazione dinamica. L’eguaglianza e il rispetto sono posti a fondamento di questi principi. AFCECO assicura che i bambini di tutte le etnie si incontrino e vivano come una famiglia. I Tagiki si prendono cura dei bambini pashtun, gli hazara si prendono cura degli Uzbeki, e i bambini Nuristani si prendono cura di quelli di Kabul.  I bambini di tutte le etnie imparano a risolvere i problemi quotidiani insieme, cucinare, pulire, e aiutarsi l’un l’altro con i compiti. Le ragazze sono incoraggiate a sviluppare la forza di carattere e a sollevarsi da uno stato di sfiducia in se stesse e di disperazione. Lentamente il velo scivola dalla loro testa e una fiduciosa giovane donna sorridente emerge. I bambini imparano da un’età molto precoce che l’unica cosa che li distingue è la loro capacità di sognare ciò che essi possono divenire.

Un altro elemento importante è che i bambini non vengono raccolti in giro, ma sono portati all’orfanotrofio dai membri della famiglia o della comunità. La comunità ascrive ai principi di AFCECO l’idea che l’ideologia non debba essere promulgata, che questi paradisi sono isole di sicurezza, uguaglianza, tolleranza e democrazia. Se un bambino desidera praticare le sue preghiere, è libero di farlo, ma la religione non è un obbligo. Questi principi sono accettabili per tutti, anche la famiglia più conservatrice, perché i valori di AFCECO enfatizzano un ambiente sano e una educazione: questo è ciò che milioni di afgani poveri desiderano per i loro figli.

La filosofia AFCECO prevede che a tutti i bambini venga insegnato:
– il rispetto per tutti gli esseri umani indipendentemente da religione, razza, sesso o altre diversità;

– che tutte le persone condividono i diritti umani fondamentali;

– che tutti gli esseri umani non debbano pensare o vivere allo stesso modo;

– che, quando tutti gli esseri umani vivono in pace, nella comprensione e nell’armonia, tutta la società ne beneficia.

Attraverso questi forti valori fondanti, AFCECO ritiene che i ragazzi di cui si prende cura saranno in grado di crescere non solo con un forte senso di identità individuale, ma con la consapevolezza che, indipendentemente dalle loro differenze, dovranno lavorare tutti insieme per rendere l’Afghanistan un posto migliore.

Siamo felici di annunciare questo nuovo orfanotrofio, l’undicesimo di AFCECO. In persiano la parola per chiamare casa è Parwarishga, che tradotto letteralmente significa “promotore del paradiso”. Questa è la descrizione più appropriata per un luogo di cura, un luogo di speranza.

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