La CIA addestra unità segrete di afghani per continuare la lotta contro i Talebani
Forze losche e irresponsabili accusate di violazioni dei diritti umaniTHE INDEPENDENT
Da Giulio Cavendish a Kabul
Mercoledì 20 luglio, 2011
EPA
Commandos afghani dicono che sono stati reclutati per le unità speciali e addestrati dalla CIA.
Forze segrete della CIA e paramilitari afgani sono stati addestrati per continuare la guerra guidata dagli Usa contro i talebani poichè migliaia di soldati americani si preparano a lasciare il paese.
Membri di un gruppo segreto di circa 400 uomini nel sud della provincia di Kandahar hanno rivelato alla testata “The Independent” la notizia del loro addestramento e le operazioni segrete contro gli insorgenti poiché le truppe straniere si preparano a lasciare l’Afghanistan entro il 2014.
Personalità di alto livello di una delle forze hanno rivelato che sono stati addestrati al combattimento corpo a corpo da consiglieri militari stranieri, sono stati consegnati agli obiettivi da elicotteri Black Hawk americani ed hanno ricevuto una lettera di ringraziamento del presidente Hamid Karzai per il loro lavoro.
Nonostante il loro apparente successo militare, uno dei gruppi, la Strike Force di Kandahar, è stata accusata di abusi dei diritti che hanno sollevato interrogativi circa il loro ruolo quando i loro addestratori stranieri lasceranno il paese. “Queste forze sono le più oscure e più irresponsabili del paese ed è un problema serio che nessuno si sta assumendo la responsabilità”, ha detto Rachel Reid, consulente politico della Open Society Foundation.
Nell’ambito di una strategia contro il terrore resa nota il 28 giugno, gli Stati Uniti hanno dichiarato che intendono “assicurare la rapida distruzione della struttura di leadership di al-Qaeda” – e quelle dei suoi seguaci – usando tattiche segrete “al di fuori della tradizionale intelligence, forze militari, e applicazione della legge”. I dettagli del funzionamento del gruppo sono stati dati nelle interviste da tre ex membri in una prigione fuori Kabul dove stanno scontando la condanna, con altri 38 compagni, per l’uccisione di un capo della polizia avvenuta nel 2009. La sparatoria è stata scatenata dalla detenzione di un membro della Strike Force di Kandahar. Stanno facendo ricorso contro la loro condanna.
I gruppi paramilitari sono concentrati nella parte orientale e meridionale dell’Afghanistan dove raccolgono informazioni, assicurano il confine con il Pakistan, e lanciano raid contro i militanti di al-Qaeda, i talebani e altri gruppi di insorgenti. Fonti talebani hanno rilasciato al “The Independent” che la Strike Force di Kandahar è quella che temono di più.
Atal Afghanzai, un ex comandante della Strike Force di Kandahar, ha detto che è stato reclutato quando ha sentito che gli americani stavano cercando protezione. Era alloggiato a Camp Gecko, un luogo situato sulle colline fuori Kandahar che un tempo era sede del Mullah Omar, capo dei talebani, ma che oggi ospita una piscina, una caffetteria e una fontana con pesci gatto. Secondo il New York Times, la CIA e le Forze Speciali degli Stati Uniti la presero in affitto da Ahmed Wali Karzai, fratellastro del presidente afghano che è stato ucciso la scorsa settimana.
Consiglieri militari stranieri al campo hanno addestrato al combattimento corpo a corpo, hanno formato nuove reclute, insegnando loro inglese, ha detto Afghanzai. Tutti dal cuoco ai consulenti delle forze speciali, hanno “lavorato in qualche modo per OGA “: un acronimo che sta per “altre agenzie governative”, solitamente utilizzato per riferirsi alla CIA. “Abbiamo portato a termine raid di giorno e notturni. Ogni volta che ricevevamo un ordine da NDS (servizi di sicurezza Afghani) che c’erano 10, 20, 50 insorgenti radunati in una casa o un giardino, lanciavamo un’offensiva”. Non si discutevano operazioni specifiche.
La Strike Force di Kandahar era composta da 400 uomini ed era diventata così efficace che, secondo Afghanzai, “il presidente Karzai aveva inviato lettere di ringraziamento.”
Due altri membri della Strike Force di Kandahar, Basir, un ex comandante di squadra, e Fazel Mohammad, un vice comandante di squadra, in carica al carcere di Pul-i-Charkhi hanno detto che facevano parte di un commando afgano nel 2004, quando furono reclutati in “unità speciali”. Hanno detto inoltre che il loro comandante è stato avvicinato da un consulente americano. Le autorità carcerarie e il giudice che ha presieduto il processo del 2009 ha confermato che hanno lavorato a Camp Gecko. Funzionari afghani e occidentali hanno anche confermato che sono stati assunti come guardie di sicurezza private per lavorare per la CIA a Camp Gecko e che hanno condotto raid.
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