L’esercito USA si scusa per le orribili immagini trasmesse dall’Afghanistan
Per vedere le foto spiegel.de
di Matthias Gebauer e Hasnain Kazim
Le immagini sono ripugnanti. Un gruppo di canaglie dell’esercito americano in Afghanistan uccide civili innocenti e poi posa con i loro corpi. Lunedì Spiegel ha pubblicato alcune delle foto – e le forze USA hanno prontamente risposto con delle scuse. La NATO teme ancora che le reazioni in Afghanistan possano essere violente.
Gli Stati Uniti e la NATO sono preoccupati dalla possibilità di reazioni intense a seguito della pubblicazione di immagini che documentano le uccisioni perpetrate da soldati americani in Afghanistan. Le immagini sono apparse sull’ultima edizione de Die Spiegel che ha infiammato le edicole lunedì.
Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha già contattato la sua controparte afghana per discutere della situazione. Anche il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Tom Donilon si è messo in contatto con le autorità di Kabul. Il caso minaccia di inasprire la già fragili relazioni tra USA e Afghanistan in un momento in cui i due paesi stanno negoziando per la stanziamento permanente di basi militari americane nel paese.
In una dichiarazione rilasciata dal Colonnello Thomas Collins, l’esercito americano, che sta preparando una corte marziale per processare 12 sospettati legati alle uccisioni, si è scusato per la sofferenza che le foto hanno causato. Le azioni rappresentate nelle foto, la dichiarazione spiega, “sono ripugnanti per noi come esseri umani e contrarie ai valori e agli standard americani.”
I sospetti perpetratori fanno parte di un gruppo di soldati americani accusati di svariate uccisioni. La corte marziale dovrebbe partire al più presto. Le foto, si legge nella dichiarazione dell’esercito, “sono in forte contrasto con la disciplina, la professionalità e il rispetto che hanno caratterizzato le performance dei nostri soldati negli ultimi 10 anni di intense operazioni.”
La reazione negativa del pubblico
Al quartier generale NATO, si teme che i prossimi giorni possano essere caratterizzati da forti proteste in Afghanistan se non da possibili attacchi contro le unità NATO. “Le immagini hanno un enorme potenziale qui in Afghanistan” ha dichiarato un ufficiale della NATO a SPIEGEL ONLINE. “L’esperienza insegna che potrebbero volerci un paio di giorni, ma la rabbia delle persone sarà manifestata.”
La NATO, sotto la leadership americana, si era preparata per la possibile pubblicazione delle foto per quasi 100 giorni. In dozzine di trattative ad alti livelli con i partner afghani, i leader militari hanno cercato di perseguire la stessa strategia utilizzata dalla diplomazia statunitense nel caso dei delicati messaggi diplomatici pubblicati lo scorso anno da WikiLeaks. Hanno avvisato che era coinvolto più direttamente e si sono preparati per l’apparizione della foto nella sfera pubblica. Questa “strategia comunicativa” mirava a prevenire una grave reazione violenta.
Gli alti ranghi di coloro che sono stati coinvolti nelle trattative fa capire quanto Washington abbia preso seriamente il problema. Il vice-presidente americano Joe Biden ha recentemente discusso il problema con il presidente Hamid Karzai. Anche il capo delle truppe NATO in Afghanistan, Generale David Petraeus ha incontrato Karzai.
Scusandosi e promettendo che i responsabili verranno processati, gli USA sperano di prevenire che Karzai faccia pubblicamente qualsiasi dichiarazione infuriata sul caso.
Se lo sforzo sia stato efficacie o meno è ancora da vedere. Martedì, è previsto un discorso di Karzai alla nazione per parlare del trasferimento di responsabilità dalla NATO all’Afghanistan per quanto riguarda la sicurezza del paese. Con lui ci saranno membri della leadership NATO e l’ambasciatore americano in Afghanistan. Il discorso di Karzai non contiene riferimenti dal così detto “kill team”, ma il presidente afghano è notoriamente imprevedibile.
Il conflitto politico con gli USA
Gli esperti dichiarano che il fatto che finora non ci sia stata ancora una seria reazione o dimostrazione, non vuol dire che il pericolo sia passato. Una spiegazione potrebbe essere che il lunedì è festivo in Afghanistan. Un ufficiale di altro livello del Ministero degli Esteri afghano, il quale è vicino al presidente Karzai, ha dichiarato di credere che gli sviluppi possano innescare un serio conflitto politico con gli Stati Uniti. “Immagino che non si vedranno gli effetti di questo caso fino a domani, quando le persone ritorneranno a lavoro. Molte persone non lavorano al lunedì” ha dichiarato a SPIEGEL ONLINE.
Ha detto che gli incidenti sono stati “troppo ingiuriosi” per non innescare nessuna protesta. “il fatto che questo stia mettendo in moto le persone, lo si vede dal fatto che ne si sta già discutendo su internet” ha aggiunto.
Nel vicino Pakistan, dove le relazioni con gli Stati Uniti sono ugualmente tese, gli ufficiali stanno anche loro tenendo il caso sott’occhio. “Ne stiamo venendo a conoscenza, ma per ora qualsiasi accusa spetta al governo afghano”, ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri a Islamabad. Il rilascio dell’impiegato della CIA Raymond Davis, che aveva sparato a due uomini alla fine di gennaio ed era stato rilasciato a seguito del pagamento di denaro sporco di sangue, così come l’aumento di attacchi di droni USA nella parte occidentale del paese, hanno innescato dure proteste in Pakistan.
La storia di SPIEGEL pubblicata lunedì include nuovi dettagli su una serie di omicidi commessi da un gruppo di soldati americani contro afghani innocenti. Uno degli accusati, Caporale Jeremy Morlock, 22, ha confessato gli omicidi 3 mesi fa. Morlock deve affrontare la corte marziale giovedì. In totale, 12 soldati americani che facevano presumibilmente parte di ciò che è stato descritto come il “kill team” dell’Afghanistan dovrebbero essere processati presto.
‘L’hanno falciato giù’
L’articolo di SPIEGEL ricostruisce alcune delle atrocità e include tre foto non pubblicate in precedenza. Tra le altre cose, mostrano due dei sospetti assassini che posano vicini a un corpo. La vittima nelle immagini è Gul Mudin, un uomo afghano ucciso il 15 gennaio 2010 nel villaggio di La Mohammed Kalay. In totale, SPIEGEL e SPIEGEL TV hanno ottenuto un numero significativo di foto e video.
I sospettati sono accusati di aver ucciso civili senza motivo e di aver cercato di far passare gli omicidi come conseguenze di difesa personale. Alcuni sospettati hanno dichiarato che le uccisioni sono state programmate da copione.
In un incidente, che è stato ricostruito secondo i documenti investigativi, gli stessi soldati hanno detonato una bomba a mano in modo da far sembrare che fossero vittime di un attacco, prima di uccidere un uomo. Uno di coloro che hanno presumibilmente partecipato, Adam Winfield, 21, ha descritto l’incidente a suo padre sulla chat del social network Facebook. “hanno fatto sembrare che l’uomo avesse lanciato una granata e poi l’hanno falciato giù” ha scritto in chat Winfield citato da SPIEGEL.In un secondo incidente, il 22 febbraio 2010, uno dei membri del “kill team, che stava portando un Kalashnikov russo, ha sparato prima di sfoderare un’altra pistola e sparare al ventiduenne afghano Marach Agha. In un terzo incidente, il 2 maggio 2010, sembra che un altro attacco con granata sia stato nuovamente inscenato prima di sparare e uccidere Mullah Allah Dad.
I 12 uomini affronteranno anche altre accuse per deturpazione di corpi, possessione illecita di foto di corpi, abuso di droghe e atti di lesione corporale verso compagni d’arma.
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