Afghanistan: Opus Dei in guerra
di Gianluca Di Feo – l’Espresso
«I vertici delle forze speciali americane in Asia sono membri delle famosa Prelatura. O dei Cavalieri di Malta. E si sentono crociati in lotta contro l’Islam». L’accusa choc di Seymour Hersh, inchiestista di punta del “New Yorker”
Sono i nuovi signori della guerra, quelli in prima linea nel conflitto afghano e in quello iracheno: gli uomini delle forze speciali americane. Gli eredi dei Berretti verdi del Vietnam hanno conquistato alcuni degli incarichi più importanti, a partire dal generale Stanley McChrystal che fino alla scorsa primavera ha comandato tutte le operazioni delle truppe occidentali in Afghanistan.
Sui vertici dei commandos che conducono la lotta al terrorismo islamico in questi giorni si è aperta una polemica con toni da fiction: sono accusati di essere i “nuovi crociati”. Non un’accusa generica: molti di loro sarebbero membri dell’Ordine dei Cavalieri di Malta o dell’Opus Dei.
Sembrerebbe una sparata alla Dan Brown, con un complotto di integralisti cristiani che prende il controllo dei combattimenti contro il fondamentalismo islamico. E gli ultimi eredi dei crociati, quell’Ordine di Malta che ancora oggi è riconosciuto come uno stato sovrano, alleati dell’intellighenzia conservatrice cattolica dell’Opus per guidare i guerrieri dello scontro di civiltà.
Invenzioni? Le prove non ci sono. Ma a trasformare la vicenda in un caso internazionale è il nome dell’autore delle rivelazioni: Seymour Hersh, uno dei giornalisti di inchiesta più famosi al mondo e firma di punta del prestigioso “New Yorker”.
L’autorevolezza di Hersh è consolidata. Vinse il Pulitzer nel 1970 documentando come l’esercito americano aveva nascosto il massacro di My Lai, la strage di civili più grave avvenuta in Vietnam, e da allora è sempre stato una spina nel fianco del Pentagono, con una credibilità a prova di smentita.
Ma il suo discorso in una sede distaccata di Doha della Georgetown University, Hersh ha fornito alcune anticipazioni del suo nuovo libro, con toni pesantissimi. «Stiamo per trasformare le moschee in cattedrali. E quando ci impossesseremo di tutto il petrolio, nessuno potrà dirci nulla». Questo modo di pensare, quello che vuole trasformare le moschee in cattedrali, «ha conquistato una larga percentuale del Comando delle forze speciali».
Hersh ha poi aggiunto che McChrystal, il contrammiraglio William McRaven e altri alti ufficiali del Jsoc (ndr il Comando di tutte le forze speciali americane) sono membri dei Cavalieri di Malta e dell’Opus Dei. «Loro ritengono che quella che stanno conducendo – cosa non atipica tra molti militari – è una crociata, letteralmente. Si vedono come i difensori della cristianità: la stanno proteggendo dai musulmani come nel tredicesimo secolo. E questa è la loro funzione».
Non solo: secondo Hersh i membri dei Cavalieri di Malta e dell’Opus Dei che indossano la mimetica hanno creato un sistema di simboli segreti che dimostra come «l’unico concetto è che questo è uno scontro culturale» tra le religioni.
L’esplosiva conferenza di Doha è arrivata la scorsa settimana sulle pagine di Foreign Policy, aprendo un dibattito mondiale. Hersh si è rifiutato di fornire dettagli o prove, in vista dell’uscita del suo libro su come «otto o nove conservatori, radicali direste voi, hanno messo sotto sopra l’America. Non solo come i neoconservatori sono riusciti a realizzare ciò, ma anche la facilità con cui l’hanno fatto, come il Congresso è svanito, come la stampa è diventata parte di questo piano, come l’opinione pubblica lo ha accettato».
Il portavoce di McChrystal – che venne costretto a lasciare il vertice delle truppe in Afghanistan dopo la clamorosa intervista in cui criticava la strategia del governo Obama – ha smentito che il generale faccia parte dei Cavalieri di Malta. E il comando delle forze speciali Usa ha detto che non ha nessun interesse a conoscere l’appartenenza dei suoi uomini ad associazioni religiose.
Tra le forze speciali americane la diffusione dei modelli tradizionalisti cattolici è abbastanza elevata. Il numero di questi militari è stato notevolmente aumentato dal 1991 in poi, facendoli diventare i protagonisti sul campo della guerra moderna: sono loro a condurre tutte le operazioni più importanti e rischiose. Tra loro questi incursori si definiscono “una comunità”, non un reparto, che unisce incursori della marina, dell’esercito e dell’aviazione come i celebri Seals, ma che è aperta anche agli alleati che abbiano dimostrato il loro valore sul campo come i britannici del Sas, gli australiani della Z-Force, gli italiani del Comsubin o del Col Moschin.
I Cavalieri di Malta invece sono l’ultimo ramo dell’Ordine Ospedaliero nato a Gerusalemme con la prima crociata. Hanno sede a Roma, in un palazzo che domina l’Aventino: la bandiera rossa con la croce bianca è visibile da tutta la città. Sono contemporaneamente un ordine religioso e un soggetto di diritto internazionali, con alcune prerogative degli stati nazionali. Il loro Corpo militare – che si occupa di ospedali da campo e assistenza ai feriti – è sostanzialmente integrato come corpo ausiliario nell’esercito italiano. Le loro attività negli ultimi anni si sono concentrate sui soccorsi durante le catastrofi, in Italia e all’estero, affiancando la Protezione civile di Guido Bertolaso.
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